E’ di questi giorni la presenza in Palazzo Reale a Milano di una mostra dedicata all’avanzamento scientifico tradotto in indagini testuali avente per soggetto l’opera di Caravaggio. Questa mostra richiama così un evento epocale e ciò a dire il lancio nello staff Internazionale di Michelangelo Morisi detto il Caravaggio ad opera di un grande storico dell’arte Italiano, Roberto Longhi, che inaugurò nel 1951 una mostra dedicata a questo artista e il suo mondo. La chiave valoriale agita dal Longhi per Caravaggio faceva leva sul dato di realtà della sua pittura riconosciuta come una rivoluzione radicale. Al tempo stesso questo Caravaggio realista attualizzava la sua stessa opera girando un dialogo diretto con la contemporaneità.
Tant’e vero che si scatenò l’ampio dibattito e una accesa polemica poi raccolta in un formidabile “dossier”. La mostra fu visitata da migliaia di Italiani e Stranieri e contribuì al rilancio della cultura comenilizia dei valori etici ed estetici come valori identitari di una Nazione che stava ricostruendosi. La mostra, proprio grazie a questo ampio successo popolare e a questa grande partecipazione di pubblico, indicò quale potenziale futuro poteva essere interpellato della cultura, in particolare di quella artistica e della storia, perché attualizzata – la lezione che solo in parte è stata recepita e tradotta in azione. Un lascito culturale e una sfida che oggi torna ad essere di grande attualità. Segnali di rinnovamento nel senso affermato dell’evento del 1951 dedicato al Caravaggio si vanno moltiplicando, anche in ambito politico. Una conferma eclatante viene adesso dalle parole che annunciano un ritorno ad una politica dei valori richiamante il senso della nostra Carta Costituzionale, che non a caso attribuiva alla cultura e alle arti tutte un ruolo fondante e dunque identitario per la nuova Italia.
In attesa di pubblicare un primo aggiornamento critico proprio in merito allo scenario universitario e ai Beni Culturali, pubblichiamo per intero il più esplicito richiamo a questa politica dei valori e della solidarietà che dovrebbe cementare un nuovo “Risorgimento”.