Milano 05/06/20117
L’ultimo consiglio accademico dell’Accademia di Belle Arti di Brera ha bocciato il cosiddetto progetto “Grande Brera”, ricusando la consegna o la cessione di alcune aule (in particolare della 39, 40 e 41, per un totale di circa 300 metri quadrati) alla Pinacoteca. In realtà la posta in gioco è più ampia e complessa e per questo abbiamo intervistato uno dei docenti dell’Accademia Prof. Rolando Bellini storico dell’arte e Professore della stessa Accademia.
In buona sostanza, ci dice il Professor Bellini, è ancora in gioco il pieno riconoscimento dei titoli universitari dell’Accademia vincolati alla legge 508/1999. Dopo tanti anni non accora applicata. Per ciò oltre il 50% dei quasi 5000 studenti dell’accademia che provengono da tutte le parti del mondo e dalle più diverse scuole universitarie ricevono sia il diploma di primo livello triennale, sia il diploma di laurea biennale ,con pieno riconoscimento del titolo mentre invece gli studenti italiani anche quando provengono da corsi e diplomi universitari, per accedere al biennio magistrale accademico in belle arti non hanno uguale riconoscimento e ricevono un titoli di studio intermittente, ora equipollente a una laurea magistrale universitaria e ora no. Inoltre il MIUR non ha ancora concesso L’accesso al terzo livello formativo accademico lasciando in sospeso sperimentale lo stesso livello biennale o magistrale.
A completamento di queste gravi lacune c’è anche lo status della docenza a tutt’oggi non equiparata al ruolo universitario spettante. E ciò può creare una discriminante economica e istituzionale. Del resto non è che gli aspetti del pacchetto normativo che disciplina l’intero settore a AFAM (che include così anche i conservatori) sembra rivelarsi ad un più approfondito esame incompatibile con gli articoli della Costituzione, in particolare con l’articolo 33 che attribuisce piena dignità alla formazione artistica e culturale, affermando che: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.”
Se andiamo a vedere come si sta muovendo da qualche tempo il ns governo si scoprono diverse aggravanti di non poco conto.
Da un lato è in discussione un DDL (il 322, cosiddetto Martini), penalizzante per le Accademie e i Conservatori Musicali, ed in palese contrasto con lo stato universitario imposto con la legge 508 e che, inoltre, in un periodo di crisi così profonda, dovrebbe mettere a disposizione 35 milioni di euro per statizzare Accademie e Conservatori legalmente riconosciuti.
Quando poi mancano i fondi per far andare avanti quelle storicamente già statali!
Dall’altro lato esiste una proposta egualmente avvilente e ancor più lesiva tesa a immettere nel corpo docente di queste istituzioni di alta cultura un ampio numero di docenti senza l’espletamento di un Concorso. Quest’ultimo aspetto mette in discussione la credibilità di ciò che riguarda l’intero comparto.
Gli aspiranti docenti del sistema scuola sono stati chiamati a sostenere un corso formativo abilitante del costo di 3.000 euro presso le università, inseriti quindi nelle graduatorie di seconda fascia e successivamente chiamati a sostenere un concorso che avrebbe dovuto immettere in ruolo molti precari che da decenni lavorano su posti vacanti (quindi non suppliscono nessuno). Tale concorso indetto dalla “Buona Scuola” però si è rivelato essere una mera manovra economica di risparmio, bocciando in massa il 70% dei docenti e di fatto non risolvendo il problema del precariato. Quale professionalità poteva essere richiesta ai Commissari del concorso, retribuiti con circa 1 euro a compito da correggere, a fronte di migliaia di candidati????
Ma se sul piano nazionale non sembra che i nostri politici abbiano le idee chiare, (ad eccezione della Nuova Polis che ha prontamente investito, si fa per dire un Deputato sul problema cercando di presentare un’interrogazione Parlamentare), su quello locale le cose non cambiano molto.
Per questo crediamo che si possa e si debba aprire una nuova concertazione chiamando “attorno al tavolo”
tutti gli attori di Brera,infatti cedendo spazi nella sede storica, cederebbe parte della sua identità e della sua tradizione!
In merito al pieno riconoscimento delle Accademie di belle arti, ultimamente si è mosso altresì CSEDIAFU (acronimo di- Confederazione Superiore di Alta Formazione Universitaria) istituzione che ha promosso una giornata di studi sul tema che si terrà a Castiglione Olona, in località Monteruzzo, nei primi giorni del mese di settembre, e cioè prima dell’inizio del nuovo anno accademico.
Sul tappeto oltre ai dati precedentemente esposti sono anche altre scottanti questioni relative alla formazione universitaria competitiva. Una sfida che l’Italia contemporanea deve sostenere e superare, facendo leva su identità qualificanti a cui possa essere attribuito il marchio” made in Italy.”