Vogliamo qui riportare alcuni stralci di un articolo pubblicato nei giorni scorsi dal quotidiano “La Prealpina” a firma del prof. Fabio Minazzi, docente e ricercatore presso l’Università dell’Insubria di Varese, tra l’altro socio fondatore di CSEFIAFU,-associazione culturale e di formazione- che opera anche nella nostra città.
“Alla luce dei dati comunicati dal Ministero dell’Istruzione Universitaria e Ricerca (MIUR) si possono svolgere alcune considerazioni sulle maturità di quest’anno. La votazione massima,quella dei cento e lode,registra,in tutto il paese,un incremento del 5%.Tutto bene? Si e No! No se si guarda alla distribuzione geografica dei voti. Dal punto di vista geografico le scuole del Sud fanno la parte del leone poichè registrano molti più 100 e lode rispetto al Nord.
Il che non costituisce affatto una novità perchè questo dato è registrato con regolarità da molti anni.Del resto Gelmini docet: ricordate l’ex ministro che dichiarò di essere andata in Calabria per sostenere l’abilitazione per esercitare la professione di avvocato? La motivazione era proprio questa: a Milano sono molto più severi, mentre al Sud sono di manica larga. Ma messa da parte la moralità civile di questo ex ministro (che ha promosso anche una pessima riforma universitaria) il dato merita una pacata riflessione. Il confronto tra la Puglia e la Lombardia è istruttivo. La Puglia con ben 944 di 100 e lode, è leader a livello nazionale.La Lombardia registra solo 337 cento e lode.Se poi questo dato è declinato col numero degli studenti di queste due Regioni, la Puglia surclassa la Lombardia perchè il numero delle eccellenze supera di cinque volte quelle lombarde: la Lombardia ha solo 5 studenti su mille che hanno avuto la lode,mentre la Puglia ne ha 26 su mille… Si obbietterà:il caso Puglia è un’eccezione.Sbagliato! Se infatti si confrontano le scuole del Centro-Sud con quelle del Nord il dato si riproduce in una misura che non può non preoccupare chi abbia a cura la scuola italiana e il futuro del paese. In Lombardia ,come ricordato 5 studenti su mille hanno conseguito l’eccellenza, mentre in Veneto e Piemonte sono stati 8,ma la Campania ne registra 12,il Lazio 10,la Calabria 20. Come si vede lo squilibrio è costante e sembra dare ragione all’ex ministro Gelmini … posso aggiungere che quando ho insegnato, per otto anni,all’Università di Lecce,ho anch’io ascoltato gli inviti a “regalare”i voti agli studenti per “fregare” quelli del Nord. Questo è un “dato di fatto” con cui bisogna fare i conti. In primo luogo per tutelare gli studenti bravi e meritevoli, sia quelli del Nord sia quelli del Sud. Se infatti si regalano voti gli studenti bravi sono equiparati a quelli mediocri. In secondo luogo perchè una scuola incapace di formare eccellenze fa un danno all’intero Paese… Che futuro avrà un Paese che non riesce a formare con rigore i propri studenti? Infine occorre considerare che la scuola -per la sua funzione formativa- costituisce il baluardo della società perchè se la scuola forma seriamente offre la possibilità, a chiunque,di modificare la propria condizione,indipendentemente dalla famiglia di origine,Se questo ascensore sociale si blocca sono guai per tutti noi.”
prof. Fabio Minazzi