Piccolo edificio religioso caro alla tradizione popolare
Nei registri di proprietà del 1732,con mappe compilate sotto il dominio austriaco,si legge della presenza di una chiesa azzatese in riva la lago di Varese. Successivamente il rinnovo catastale , organizzato durante il regni di Maria Teresa d’Austria, identificava la zona costiera come “ Prato della Madonna” e in esso era compreso l’edificio dell’Oratorio della Beata Vergine delle Case Vecchie. E’ dunque questa la denominazione d’origine controllata di quella che viene definita popolarmente la “Madonnina del Lago”
Circa l’antica dicitura “Case Vecchie” si possono fare due ipotesi. La prima, che le suddette fossero le cascine tuttora esistenti sul pendio di Azzate; la seconda, che si trattasse di edifici ancora più rivieraschi andati completamente distrutti.
Ma una delle più radicate leggende della Lombardia nordoccidentale attribuisce alla chiesetta origini sicuramente anteriori. Il celebre episodio del cavaliere che notte tempo attraversò il lago ghiacciato e innevato fa risalire le primitive strutture della cappella alla fine del quattrocento. Secondo la tradizione essa doveva essere una minuscola edicola votiva elevata dai contadini del luogo grazie a una borsa di denari che il cavaliere aveva loro fornito. Motivo: un tangibile ringraziamento alla Madre celeste che lo aveva protetto nella traversata del lago e salvato dai briganti che lo inseguivano per impedirgli di portare un messaggio con la richiesta di soccorso al Duca di Milano. Si dice che questi briganti altro non fossero che accoliti dei fratelli Mazzarditi i quali spadroneggiavano sulle rive del Verbano partendo dal loro rifugio nei castelli di Cannero. Questo riferimento storico, una volta documentato a associato all’analisi dei primi materiali di costruzione , rimanda appunto al termine del XV sec. Una Sagra centenaria si svolge ancora presso la Madonnina del Lago all’inizio di ottobre e fa da richiamo popolare per tutti i paesi limitrofi. Del resto dal punto di vista turistico, il piccolo edificio religioso è solo una traccia in un contesto ambientale attraente: quello dei declivi collinari e dei borghi sulle rive sudorientali del lago di Varese.