Il 18 ottobre scorso l’agenzia Adn-Kronos ha pubblicato una notizia che ci coinvolge nella figura del nostro direttore responsabile.
Il 17/10/ 22 si è svolto a Milano, nel Palazzo delle Stelline, un convegno “Epistomologia della bellezza-Leonardo un caso studio”, a cui hanno preso parte esponenti del mondo accademico italiano e internazionale.
Prof. ROLANDO BELLINI, storico e critico dell’arte, professore di storia dell’arte presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera.
Prof. FABIO MINAZZI, ordinario di Filosofia della Scienza e Direttore Scientifico del Centro Internazionale Insubrico.
Prof. PIER ENRICO GALLENGA, professore ordinario di Clinica Oculistica all’Università di Cheti-Pescara e medaglia d’oro all’Oftalmologia italiana.
Prof. MARCO MARINACCI, architetto e storico dell’arte, professore di storia moderna e contemporanea presso il Politecnico di Milano.
Prof. ATILA SOARES da COSTA FILHO, in collegamento dal Brasile, studioso e storico dell’arte, membro del comitato scientifico della Monna Lisa Fundation di Zurigo, e della Fondazione Leonardo da Vinci di Milano.
Moderati dalla bellissima attrice di cinema e teatro, dott.ssa GLEDIS CINQUE, gli studiosi hanno affrontato, ciascuno per la propria specifica competenza, il percorso creativo di Leonardo e il ruolo del grande italiano nell’ambito delle arti. Presenti tra gli altri l’attore Fabio Testi, che ha dato lettura di alcuni brani tratti dal “Trattato della pittura” di Leonardo e l’Assessore alle Autonomie e alla Cultura della Regione Lombardia Stefano Bruno Galli, che ha portato il saluto del Governatore Attilio Fontana.
Al termine dei valori il prof. Rolando Bellini a proposito del ritratto “Cristo di Lecco” di proprietà della famiglia Gallo Mazzoleni, ha ripercorso alcune problematiche sollevate dai colleghi, ha richiamato i dati acquisiti in merito al reperto cartaceo “leonardesco” (che è stato fatto oggetto di una serie di indagini tecnico-scientifiche confermanti l’appartenenza del disegno alla cerchia leonardesca, come confermato dalla stessa Soprintendenza milanese) e finalmente ha avanzato l’ipotesi che si possa effettivamente parlare di un ritrovamento suggerendo che il disegno collocabile tra la fine del XV e i primi anni del XVI secolo possa raffigurare nel volto del Cristo accostabile in molto al Cristo del Cenacolo vinciano di Santa Maria delle Grazie, un ritratto se non un probabile autoritratto dell’autore stesso. La qualità del disegno lascia intendere infine la presenza di una bella mano mancina in grado di svolgere un’esecuzione assai raffinata e ciò potrebbe consentire la possibilità, al momento ancora del tutto ipotetica, ha tenuto a dire lo studioso, che si possa effettivamente trattare di un reperto attribuibile al maestro toscano. Dopo aver esternato la problematica complessità del “caso” che lo propone come un’ipotesi ancora da verificare analiticamente, Bellini ha comunque dichiarato: “Per mia esperienza e conoscenza credo di poter sostenere e confermare che il reperto indagato, il così detto “Cristo di Lecco” di proprietà della famiglia Gallo Mazzoleni di Lecco, rivela la presenza della mano maestra di Leonardo da Vinci. Mi sbaglio? Lo sapremo in un prossimo futuro”.
Chiudendo i lavori del simposio il prof. Bellini ha infine invitato i presenti e la comunità scientifica a partecipare alla prosecuzione degli studi che vedranno una ulteriore giornata di studi a Roma, prevista per la prossima primavere, precisando ancora una volta che tutto è ancora aperto alle più diverse soluzioni dell’affascinante enigma vinciano.