Il turismo visto sotto forma di divertimento e di cultura, trova una sua ramificazione in un altro genere, più profondo, più legato all’esistenza dell’uomo, potremmo chiamarlo il “turismo Zen”. Entrare in un percorso personale, fatto di meditazione, contatto con la natura, ascoltarsi attraverso la respirazione, diventa un modo di “abbronzare” lo spirito, per farsi belli dall’origine dell’essere, quello più originale, quello che gestisce veramente il nostro quotidiano.
Attraverso percorsi guidati, da esperti del settore, la vacanza assume le tinte di giornate arricchenti, con la scelta di cibi utili allo stare bene, che la natura offre generosa. Anche il cibo infatti influenza in modo preponderante la nostra vita, in base alla nostra alimentazione anche il nostro umore viene modificato. Un turismo, non vissuto solo come semplice svago che in qualche modo compensa il momento e nulla più, ma visto alla luce di un esigenza di benessere profondo che diventa quasi un esigenza quotidiana.
Vivere le vacanze con un ritmo legato anche alla meditazione scandita nella giornata, che diventa una sana abitudine da riportare a casa come souvenir delle vacanze, non da mettere su un mobile come ricordo, ma come stile di vita, da ripetere quotidianamente.
Ecco allora che il turismo diventa una forma di arricchimento personale, adatto in forma e con percorsi differenti, a tutte le età, una formato vacanza in posti “naturalmente” intatti sotto ogni aspetto, con la cura dell’Io.
Massaggi, yoga e contatto con tutta la conoscenza ancestrale…come forma di un nuovo inizio… in Italia esistono delle strutture che hanno puntato su questo tipo di turismo dell’Io, dove il ristoro dello spirito è il centro nevralgico. Sia la montagna, che il mare e non solo, offrono il luogo ideale dove portare il nostro “Io” in vacanza, la scelta è legata ai gusti personali, ma i vari paesaggi offrono un percorso di meditazione e yoga, di massaggi e di alimentazione sana.
Barbara Sersale