In varie regioni italiana si può visitare la “Casa delle farfalle”, un luogo all’interno del quale si può ripercorrere tutte le tappe della vita di queste creature colorate. I lepidotteri, vengono chiamati cosi con riferimento alle piccole squame ovali che ricoprono le ali di questi insetti, appartengono alla visione splendida di Madre Natura.
Visitando la biosfera attraversando un percorso guidato, si entra in contatto con un mondo di trasformazione dal uovo alle ali colorate, dalle antenne pelose tipiche delle farfalle notturne a quelle lisce tipiche di quelle diurne. I vari colori delle ali rappresentano un allineamento alla vegetazione in cui vivono, per potersi difendere dai predatori a seconda delle specie o si mimetizzano con la flora oppure si manifestano con colori sgargianti per spaventare.
I colori forti infatti hanno un effetto di aggressività per coloro che le cacciano, la percezione dei colori infatti è un concetto differente rispetto al nostro, ciò che noi consideriamo bello per un ipotetico predatore diventa un deterrente. Esseri che hanno una vita che a seconda delle specie dura da una settimana fino ad arrivare da due settimane a otto mesi come le farfalle monarca, che vivono tra Stati Uniti e Messico e compiono migrazioni di migliaia di chilometri. In Costa Rica ci sono lepidotteri che non vivono più di due giorni, mentre la Vanessa antiopa può arrivare a sfiorare l’anno di vita.
La più longeva è a una falena, che si nutre di una pianta chiamata Yucca baccata: la sua crisalide può vivere fino a 30 anni. Il ciclo di vita è scandito da quattro tappe: uovo, bruco, crisalide e farfalla. All’interno della “Casa” si assiste al corteggiamento, alla deposizione delle uova, alla voracità dei bruchi sulle foglie, alla bellezza dei colori di questi splendide creature alate.
Vi sono dei punti chiamati “bar delle farfalle” dove gli insetti possono cibarsi con alimenti zuccherini e dove, per evitare che si sporchino le zampe, sono posizionate delle biglie colorate come punto di appoggio mentre si alimentano. Infatti consumando molta energia sotto forma di zucchero, nella biosfera, trovano punti dove rifocillarsi facilmente. Un viaggio davvero divertente ed istruttivo in mezzo a questi “fiori” alati.
Barabara Sersale