Sentendo le notizie che ci arrivano dal confine tra Polonia e Bielorussia sento crescere in me una forte indignazione.
Non per la sorte di quei disgraziati profughi che vengono tenuti al freddo e sono oggetto di idranti e gas lacrimogeni usati dai militari polacchi contro di loro. Per tutti costoro, iracheni, siriani, afghani, provo solidarietà, dispiacere per la situazione in cui si trovano e la speranza che presto si possa trovare loro una sistemazione dignitosa. No la mia indignazione nasce dal sentire come i nostri media riferiscono della cosa e delle dichiarazioni delle autorità europee di Bruxelles. Non so se e come il regime di Lukaschenco abbia favorito l’arrivo di famiglie con bambini speranzosi di poter entrare in Europa ma, a quanto risulta a tutti, si tratta di persone che fuggono da Paesi in guerra che cercano dimettere al sicuro le vite loro e dei loro figli. A questo punto, non importa come siano arrivati fino a li e nemmeno mi interessa sapere se da Minsk qualcuno sta cercando di trarne profitto. La mia indignazione deriva dal sentire i commenti di di chi trova legittimo che li di tenga in una situazione, che , considerato il clima e l’inadeguatezza dei mezzi di sopravvivenza potrebbe condannarli tutti a una morte certa. Il mio disgusto cresce poi quando penso che gli stessi che oggi parlano di “difendere le frontiere europee “sono coloro che quando decine di migliaia di africani sub-sah europei mi spieghino perchè io, italiano, devo dire si e mantenere a mie spese chiunque sbarchi sulle mie coste e intanto loro mandano soldi e Varsavia per rinforzare i confini e aggredire chi si trovano di fronte. ariani sbarcavano sulle coste italiane richiamavano i “valori” dell’Europa verso una doverosa accoglienza. Questi ipocriti accusano Lakaschenco di essere addirittura complice di una “tratta” odi esseri umani ma non hanno mai osato e finire in ugual modo il ricattatore Erdogan o il governo di Tripoli. Al contrario, a costoro hanno offerto milioni di euro , navi e formazione per le forze frontaliere. Soldi che, evidentemente, non sono serviti a nulla visto che gli sbarchi in Grecia e in Italia continuano imperterriti. Di quali valori europei parlano quei politucoli brussellesi e i giornalisti da strapazzo quando considerano veri profughi i sub-sahariani che ci invadono solo per ragioni economiche mentre rifiutano di aiutare un piccolo gruppo di disperati che fuggono da vere guerre? Come è possibile scoprire che l’Europa ha anche delle frontiere solo se qualcuno vuole entrare da est e non importa se arriva da sud? Certo la maggior parte degli africani mira ad andare in Francia o in Gran Bretagna e, se va male, magari si può limitare a restare in Italia e , se necessario, a trovare qualche occupazione illegale qui da noi. Quelli che premono ai confini polacchi, invece, vogliono la Germania e forse è proprio per questo che li si è scoperti “non benvenuti”. Chi mi ripugna di più, comunque, sono i polacchi e il loro vergognoso governo di cattolici ipocriti. Davanti ad un evento come quello che accade oggi in Polonia, ritengo insignificante sapere quali siano realmente le intenzioni di Lukaschenco. Giudico piuttosto importante che i vari portavoce europei che ne approfittano per alimentare un loro sentimento anti-russo e inventarsi la scusa di nuove sanzioni. Mi spieghino perchè io, italiano, devo dire si e mantenere a mie spese chiunque sbarchi sulle mie coste e intanto loro mandano i soldi a Varsavia per rinforzare i confini e aggredire chi si trovano difronte. Alla vergogna che si meritano le dichiarazioni di alcuni leader europei, si aggiunge poi anche la “preoccupazione” di un Presidente americano e della Nato che ne approfittano per alimentare un loro sentimento anti-russo e inventarsi la scusa di nuove “sanzioni”. Probabilmente Biden, a causa dell’età, dimentica che qualcosa di molto peggio sta accadendo ai suoi confini dove migliaia di centro e sud-americani sono tenuti fuori dai confini statunitensi (fortunatamente in migliori condizioni meteorologiche) e, se riescono a passare, sono inseguiti come criminali da guardie a cavallo. Personalmente sono tra coloro che sperano in una Europa più unita (e meno servizievole verso interessi altrui) ma vorrei che si smetta quella doppia morale che, continuando su questa strada, mi spingerebbe a dover cambiare idea.
MARIO SOMMOSSA.