Il passaggio dalla Prima alla seconda Repubblica italiana, si può collocare tra il 1992 e il 1994. Nello scenario politico e sociale italiano, durante questa traghettata, furono molteplici gli avvenimenti che funsero da Caronte. A seguito dello scandalo ‘Tangentopoli’ sistema di finanziamento illegale ai partiti politici, scoperto dai giudici Antonio di Pietro, Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo, attraverso l’inchiesta di ‘Mani pulite’, furono arrestate di più di 4.000 persone. Si aggiungono a questo alcuni aspetti fondamentali del cambiamento politico in atto, come l’uscita dalla scena politica del partito democratico cristiano italiano e il partito socialista italiano, la scesa in campo dell’imprenditore Silvio Berlusconi con il suo partito Forza Italia e l’entrata in Palamento della Lega Nord. Anche la Svolta di Fiuggi rappresenta un mutamento importante, operato dal Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale che abbandona definitivamente i legami ideologici con il fascismo, per virare verso la direttiva guidata dal segretario del partito Gianfranco Fini, che porterà all’inizio del 1995 allo scioglimento del vecchio partito e alla nascita di Alleanza Nazionale. Tutti questi episodi caratterizzano un cambiamento politico davvero notevole. Nel 1993, data fondamentale, il Mattarellum, legge elettorale redatta da Mattarella, attuale Presidente della Repubblica, sostituisce il sistema elettorale proporzionale, in atto fino al referendum dello stesso anno. Il nuovo sistema di voto con prevalenza maggioritaria, sostituisce la legge elettorale proporzionale, che aveva impedito fino al quel momento l’alternanza politica. L’obiettivo principale della riforma, era quello di favorire il bipolarismo, mai verificatosi nello scenario della prima repubblica, in quanto la Democrazia Cristiana, con la sua maggioranza relativa riusciva in ogni formazione di governo a creare delle alleanze, cosi da non essere mai esclusa dalle poltrone del potere. La nuova legge elettorale, che rimase invariata fino al 2005, aveva l’unico obiettivo di evitare l’esclusivo potere ad un solo partito o coalizione ma di promuovere il bipolarismo se non il bipartitismo, in modo da assicurare l’alternanza di governo fra due partiti o coalizioni. Così il Partito Liberale Italiano, la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista lasciano per sempre i loro scranni del potere, altri partiti cambiano nome e a volte anche i loro cardini ideologici, come Alleanza Nazionale ex Movimento Sociale italiano oppure i Democratici di Sinistra ex Partito comunista italiano. La novità del passaggio alla nuova realtà politica è rappresentata da Forza Italia e dalla Lega Nord, grandi protagonisti della Seconda Repubblica.
Barbara Sersale