Il teatro è l’unico fra i fenomeni culturali a sintetizzare e a coinvolgere più generi artistici – parole, musica,coreografia,balletto, architettura,- e una serie di fenomeni sociali come il bisogno di comunicazione e di festa ,il bisogno di celebrazioni,di trasmissione di contenuti civili,culturali e sociali. Queste considerazioni risultano particolarmente appropriate se applicate al contesto della Regione Lombardia che da secoli trattiene un rapporto particolare con il teatro. Dalla prima architettura teatrale autonoma nasce a Sabbioneta nel 1588 e il più famoso teatro lirico del mondo la Scala di Milano. Nel periodo pre industriale e di prima industrializzazione il teatro è l’unica forma di organizzazione stabile e di divertimento collettivo, poi pian piano i mass media- cinema televisione- prendono il sopravvento e il teatro diventa una forma periferica di comunicazione sociale e culturale, ancorchè, nelle espressioni più valide,si arrichisca di contenuti specificamente civili e politico-culturali. Come allora non ricordare sul nostro territorio esempi significativi di questa realtà. COMO: Teatrino dei Cavalieri Associati: secondo alcuni studiosi venne eretto nel 1764 nel Palazzo dei Nobili. Un teatrino a carattere provvisorio, in legno, su richiesta di otto “Cavalieri Associati”.Possedeva 34 palchi forse aperti realizzato da un certo Bonacini come dichiarato dallo stesso nel realizzarne uno medesimo a Pavia ( oggi Fraschini) .
Teatro Vecchio del Broletto: Dopo il Carnevale del 1765 entro il salone del Broletto si costruì un teatro stabile in legno su progetto di Giovanni Battista Innocenzo Colomba che eseguì anche le preziose decorazioni, 56 palchi forse aperti disposti su tre ordini, fu demolito nel 1811.
Teatro Sociale: Sorge in posizione centrale vicino al Duomo sull’area così detta “delle rovine” del Castello di Torre Rotonda su progetto di Giuseppe Cusi tra il 1809-11.Derivante dalle idee rivoluzionarie francesi , la maestosa facciata con pronao “classico” a sei colonne corinzie si impose immediatamente nel contesto urbano: tuttavia il Cusi trascurò di creare davanti al teatro una piazza abbastanza ampia sollevando le proteste della città.L’interno comprendeva due platee: quella antistante a tre orini di palchi con camerini e loggione, sulla solita pianta a ferro di cavallo, con quattro sale per ridotto;l’altra consisteva nell’arena con gradinata a U , che attesta l’interesse sempre più diffuso per gli spettacoli acrobatici. Nel 1812 , in seguito ad alcuni dissesti subentrò lo Zanoja che proseguì i lavori secondo i disegni del Cusi. Inaugurato nel 1813 il Sociale fu più volte restaurato e modificato, si ricordano l’ampliamento dei palchi e della platea e il raddoppio del palcoscenico (1938).
VARESE: Regio Ducal Teatro. Secondo una prassi ormai consolidata in età illuminista, nel 1774 un nobile Bianchi comperò una parte di un edificio religioso sconsacrato per costruirvi un teatro; si scelse il convento dei padri Gerolamini, (soppressi nel 1770) situato in piazza del mercato vecchio. Riservato ai ricchi e ai nobili, il Regio Ducal teatro venne iniziato nel 1776 su disegno di Marcello Segrè, aiuto del Piermarini e terminato due anni dopo, l’edificio era a palchetti sulla solita pianta a ferro di cavallo
Nuovo Teatro: E’ ricordato come costruito nel 1778 su disegno di Giovan Battista Fontana: sembra possedesse due ordini di 28 palchi (più uno di corte),probabilmente su pianta a ferro di cavallo. Teatro Ducale: Fu dato in concessione alla città da Francesco III, Duca di Modena e Signore di Varese nel 1779 e inaugurato con Le contadine bizzarre di N.Piccinni, ma già precedentemente ospitava spettacoli di opere buffe.Dopo la morte del Duca il teatro decadde e in seguito fu demolito: Nel 1790 i varesini e i villeggianti si riunirono a Milano e decisero la costruzione di un nuovo teatro. il Sociale.
Teatro Sociale: Fu costruito nel 1791 su ideazione di un certo ing. Tarantola nell’attuale piazza Giovane Italia.La fronte declinava schemi ormai diffusi, come il pianterreno bugnato a tre archi ed il corpo centrale lievemente aggettante. L’interno era a quattro ordini di palchi sovrapposti sulla solita pianta a farro di cavallo, aveva pregevoli scenari dipinti dal Sanquirico e dal Gonzaga. Dopo aver subito varie manomissioni,(1861 e 1896) nel 1953 il teatro venne demolito per far posto a un condominio. Le stagioni liriche di buon livello erano composte di due o tre opere e di altrettanti balletti che si succedettero quasi interrottamente fino al 1950.