L’architetto, scultore e designer, Marcello Morandini, nato a Mantova il 15 maggio 1940, festeggia i suoi 80 anni. Avrebbe voluto, oggi, inaugurare la fondazione che porta il suo nome, nella appena restaurata Villa Zanotti, nel centro di Varese, parte del patrimonio architettonico di primo Novecento della città. Nel rispetto degli orientamenti di Morandini, la sua fondazione si propone come spazio espositivo, come studio e archivio dell’artista. Inoltre, essa costituirà il primo centro italiano di promozione dell’arte concreta e costruttivista.
Formatosi all’Accademia Belle Arti di Brera di Milano, nel 1965 apre il suo primo studio di grafica a Varese, un territorio a cui darà costante attenzione. Ricordiamo che nel 1968, anno in cui la “XXXIV Biennale Internazionale d’Arte” di Venezia gli dedica un’intera sala del Padiglione Italia, egli progetta e fa costruire la propria casa-studio proprio in questa città d’adozione. Per Varese ha fatto molto. Nel 1974 realizza il progetto di una piazza all’interno del centro commerciale INA; nel 1977, organizza presso i Musei Civici di Varese il secondo “Simposio Internazionale di studi di arte costruttiva” con H. Heinz Holz; mentre nel 2005 progetta l’arredo di piazza Montegrappa. Frattanto, accende collaborazioni che daranno esiti internazionali: nel 1982, l’architetto progetta il grattacielo di 38 piani Goldhill Center di Singapore, avviando la lunga collaborazione con gli studi di architettura Mario Miraglia di Varese e Ong & Ong di Singapore.
Se da un lato la sua carriera professionale raggiunge vertici internazionali ragguardevoli, come la proficua e duratura collaborazione con la fabbrica di porcellane tedesca Rosenthal, iniziata negli anni Ottanta, dall’altro realizza, nel 1990, una scultura monumentale all’ingresso del Museum für Konkrete Kunst di Ingolstadt, e progetta, nel 2007, il Das Kleine Museum di Weißenstadt.
Morandini è pure designer affermato, tra le sue opere si possono ricordare la sedia Bine progettata per Sawaya e Moroni, la panca Posseduta per Cleto Munari, il tavolo Spyder e il mobile Valentina per Abitare Baleri di Bergamo, una lampada da tavolo per Tecnodelta. E ancora, per Rosenthal, progetta le collezioni Onda costrutta, Arcus, Movimento, Chapeau Philip, Kunstdruck Nr. 1, il mobile libreria Corner, e la scacchiera Morandini come omaggio a Philip Rosenthal.
Opere di Marcello Morandini sono anche parte della collezione del Museo Arte Plastica di Castiglione Olona, a conferma di un continuativo arricchimento delle potenzialità artistico-culturali del territorio insubrico.
Personalmente, trovo nella ricerca di Morandini la capacità di lasciar percepire la corretta comprensione di una forma, di un oggetto, di una architettura andando oltre ciò che la maggior parte degli uomini è solita vedere in essi. Egli opta per scelte cromatica semplici, predilige il bianco e il nero che suggeriscono un’attenzione per la grammatica della forma, piuttosto che della superficie. Morandini, come un moderno Viollet le Duc, ama le strutture, costruisce inusuali valori di spazio, formando immagini che sussistono per pure relazioni qualitative.
In attesa di poter visitare presto la Fondazione Morandini, in via del Cairo 41, Varese, invito tutti a esplorare il suo website: www.fondazionemarcellomorandini.com/
Erica Tamborini