Separata dal nucleo storico dell’abitato di Giornico dal corso del Ticino,la chiesa di S.Maria del Castello sorge sul lato destro della valle. Subito riconoscibile in quanto posta in posizione dominante,tra gli edifici sacri presenti nel piccolo comprensorio ecclesiastico che sorge a destra del fiume. Attorno ad esso,, ben visibili a chiunque giunga dal paese sono i resti dell’antico castello che un tempo sorgeva sul sito.
Tracce e frammenti di forti murature si intravedono di quella residenza signorile la cui memoria oggi sopravvive legata al nome della stessa chiesa di Santa Maria.Forse già esistente nell’XI sec. la fortezza fu ampliata tra il 1160 e 1176 per opera di Bernardo da Giornico, membro della più potente famiglia dela Leventina. Avogadro imperiale, Bernardo era in quegli anni schierato a fianco del Barbarossa,grazie al cui appoggio intendeva sottrarsi alle pretese del capitolo cattedrale di Milano,che rivendicava la signoria sulla valle. Sconfitto il Barbarossa nella battaglia di Legnano dai comuni della Lega lombarda (1176) Bernardo dovette riconoscere la supremazia della Chiesa milanese.Fu poi l’aumentato peso della comunità locali a mettere in definitiva crisi il potere dei da Giornico.
Meno conosciuto rispetto a quello dei da Giornico è il percorso compiuto nei secoli finali del Medioevo del loro antico castello, che nel 1276 ospitò il vescovo di Milano Ottone Visconti,qui riparato nel conflitto che lo opponeva in quegli anni ai rivali Della Torre.Risparmiata dalla demolizione nei secoli successivi,la chiesa di Santa Maria costituisce oggi l’elemento di maggior interesse del complesso castellano.Dotata di due absidi, -più antica quella meridionale-la chiesa presenta muri perimetrali esterni ornati da lesene e archetti romanici e una semplice facciata a destra della quale in prossimità dell’abside sorge l’alto campanile (sec.XII).
Nell’interno, diviso in due navate da una coppia di archi,si apprezza il bel soffitto a cassettoni.Ma davvero notevoli sono gli affreschi che ornano il coro settentrionale, eseguiti nel 1448 dalla bottega dei da Seregno.