La provincia di Varese come tale nasce nel 1927, ma già precedentemente, guardando le vecchie mappe si può cogliere un’idea di territorio simile all’attuale. In una stampa del 1789 si vedono i confinidi una provincia di Varese a nome del compartimento della Lombardia austriaca, pubblicato nel 1786. Era una provincia che governava ambiti territoriali ben maggiori degli attuali comprendendo Appiano Gentile a est e Legnano, Castano, Guggiono con esclusione di Saronno a sud. L’editto di Francesco Giuseppe II° che dal 26 settembre 1786 avava voluto dare un nuovo modello organizzativo, riformatore delle antiche tradizioni di autonomia amministrativa locale, divideva la Lombardia in otto intendenze politiche che preso a funzionare nel novmbre dello stesso anno.
Tra esse si trovava anche l’intendenza che, inizialmente, era stata collocata in Gallarate, ma che dal 20 ottobre 1787 con decreto governativo venne trasferita a Varese. Quella prima provincia ebbe vita breve, ma pochi anni dopo, quando nacque la Repubblica Cisalpina, giugno 1797, Varese fu ancora dichiarata capoluogo di uno degli undici dipartimenti, quello chiamato del Verbano, che estendeva la sua giurisdizione dal lago Maggiore fino a i paesi vicini a Como e dal confine svizzero fino a Rho comprendendo Saranno e Lainate e altri comuni di quella zona vicini a Milano.
Quando nel 1798 il dipartimento del Verbano confluì nel più ampio dipartimento dell’Olona con centro Milano, Varese fu capoluogo solo del 18^ distretto, una realtà con il suo tribunale al centro di un circondario giudiziarioin cui continuoavano ad afferire gli altri distretti, Busto, Cuggiono,Gallarate, Tradate, Angera,Laveno, Luino, Arcisate e Varese. Solo nel 1801, ricostruitasi le repubbliche, dopo il breve intervallo,del ritorno degli Austriaci,Varese si vide riunire con Como nel nuovo dipartimento del Lario. Alla caduta di Napoleone da quel dipartimento prese poi origine la Provincia di Como, istituita con un provvedimento del 24 gennaio 1816, che divide il territorio del Lombardo-Veneto in provincie.Dagli atti risulta che Varese si oppose invano alla decisione che la vincolava nell’orbita amministrativa di Como e la staccava dai comuni che entravano a far parte della provincia di Milano, ma nonostante gli scarsi e contrastanti rapporti di interessi tra le due città, quel legame era destinato a durare per più di un secolo. Finalmente il decreto legge del 2 gennaio 1927 istitutivodi nuove provincie, venne soddisfatta l’antica ambizione e dei Varesini.
La provincia di Varese fu formata dall’unione dei comuni del circondario di Varese con gran parte di quelli del circondario di Gallarate.Le città di Busto Arsizio, Castellanza, inizialmente escluse furono aggregate poi con il D.L del 31/3/1927. A simboleggiare un collegamento ideale con l’antica provincia del XVIII sec. Nel nuovo gonfalone si volle accanto all’immagine varesina di San Vittore anche il gallo di Gallarate. La ricostruzione del passato , chiamata a chiarire le vicende di questo territorio , si spinge verso i tempi più remoti. L’archeologia è sempre stata doviziosa di materiali che arricchiscono i nostri musei, ei l marteriale proveniente dagli scavi confermano che in epoche antichissime questi territori hanno sempre offerto protezioni naturali alla presenza di insediamenti di civiltà. Notevoli presenze di frequentazione umana nell’antro di Mitrae e nella grotta Marika sotto la Rocca di Angera, Importanti testimonianze del neolitico dalla Lagozza di Besnate a dall’Isolino Virginia di Biandronno; le rive dei piccoli laghi di Monate, Comabbio e Varese si sono offerte agli abitanti preistorici delle palafitte.
La protostoria dell’età del ferro che da noi prende il nome della civiltà di Golasecca, dove vennero fatti i primi ritrovamenti, e soprattutto la colonizzazione romana con centri di grande importanza come Angera, offrono una visione di civiltà largamente presenti e mostrano una dimensione quasi unitaria che univa la fascia collinare e prealpina con la pianura. Le vicende del territorio di Stazzona e del Seprio che si pone certamente come entità politica autorevole di secoli medievali, nei quali si mostra una realtà di una zona di comunicazioni e traffici importanti , teatri anche di aspri contrasti politici e di frequenti scontri militari. Lungo gli itinerari di trqnsito e di commercio dalla pianura, da Milano verso i valichi alpini, si incamminavano pellegrini e e mercanti, sorgevano monasteri e prosperavano villaggi.
Una rete di monumenti significativi della religione con numerose chiese romaniche , dalla pianura alla collina si intreccia strettamente con edifici sopravvissuti al potere militare e civile, con tanti castelli che si sono conservati, e in cui ancora prevale una comune impronta viscontea. Preziose opere d’arte arricchiscono in gran numero le città e i centri minori di particolare suggestione; per tutti Santa Caterina del Sasso ballano e il percorso del Sacro Monte di Varese. Il congresso del 1752, avava consentito di stabilire finalmente la linea di confine con la Svizzera da Zanna al monte Generoso. Più complessa la divisione ecclesiastica che vede ancora oggi inoltrarsi in val Marchirolo e in Valcuvia, scampoli della Diocesi di Como nelle terre della grande Diocesi Ambrosiana. Quando nel 1927 venne costituita la Provincia di Varese il suo territorio poteva dunque vantare una significativa testimonianza di tradizioni storiche, importanti tradizioni artistiche e monumentali e una felice combinazione di caratteristiche naturali, dai monti e dalle valli prealpine fino alla pianura , con la bellezza di un paesaggio modulato da sette laghi.