La Sardegna, meta marittima ambita dai turisti offre delle bellezze storiche non sempre adeguatamente valorizzate e quindi conosciute. Il mare cristallino è uno spettacolo meraviglioso, in tutte le stagioni la terra sarda regala paesaggi in cui perdersi, ma tutto ciò non si limita all’ambiente costiero. Risorse storiche, oltre ai famosi nuraghi, sono rappresentate da altri patrimoni archeologici, altrettanto ricchi di passato e di mistero. Percorrendo il sentiero del trascorso ci si ritrova in un luogo dove il tempo pare essersi fermato, dove lo spettacolo che ci si trova a contemplare è inserito in un contesto dove il sacro si armonizza ai doni di una natura generosa e incontaminata. La chiesa di san Pietro delle Immagini, dista tre chilometri da un comune sardo denominato Bulzi.
Questo piccolo centro, che vede le sue radici in un passato remoto, secondo alcune fonti trova proprio la sua origine dall’unione di due villaggi che sorgevano a ridosso di due monasteri benedettini, il primo è stato quello appena menzionato, San Pietro delle Immagini, il secondo denominato San Pietro di Simbranos, ubicato alla periferia del paese. Considerato uno dei comuni più antichi della Sardegna, dal tredicesimo secolo viene governato dai monaci Benedettini di Montecassino mentre nella metà dell’ottocento, benché molto piccolo riesce a diventare comune autonomo. Paese bucolico, situato nell’Angola interna si parla la lingua sarda nella sua versione logudorese. Le sue ricchezze storiche si possono rintracciare appunto nella chiesa di San Pietro delle Immagini, spesso confusa con la chiesa di San Pietro di Simbranos; quest’ultima considerata una delle creazioni più belle dell’arte romanica, è posizionata in una zona completamente diversa, infatti i sui resti si trovano in prossimità del paese; San Pietro delle Immagini invece si erge in tutto il suo splendore a distanza di tre chilometri dal centro abitato.
L’attenzione e la cura di alcuni abitanti del posto, si può evincere dal servizio che mettono a disposizione attraverso una cooperativa denominata Simbranos, grazie alla quale si può visitare questa “creazione” artistica di evidente splendore e suggestione, attraverso visite guidate, dove figure competenti offrirono ai visitatori un tuffo in un atmosfera magica e misteriosa, in un luogo dove fa da padrone: il silenzio della natura, il gioco di luci che si evincono all’interno di questa sacra opera archeologica e l’impatto visivo di una chiesa che porta nel suo vissuto un passato affascinate. La chiesa viene anche denominata in lingua sarda Chiesa de Su Rughifissu, ossia del Crocifisso, con riferimento ad un gruppo ligneo, ora custodito all’interno di una chiesa( San Sebastiano)al centro del paese , che raffigura la Deposizione di Gesù dalla croce. Celebrata nel giorno dell’Ascensione la festa de “Su Rughifissu”, durante la quale si officia una messa solenne nella chiesa di San Pietro delle Immagini e dove la tradizione vuole che vi sia una cavalcata che parta dal paese e arrivi al monastero. Alcuni particolari presenti nella struttura di San Pietro delle Immagini rimandano sia ai Benedettini, sia alla natura che la accoglie, nello specifico ad esempio l’acquasantiera è ricavata dal tronco di un albero pietrificato, un unione tra i simboli religiosi e i doni della natura.
Gli scavi archeologici hanno nel tempo scoperto le ricchezze nascoste di questa splendida realizzazione architettonica, che nelle sue modeste dimensione ha raccontato e racconta una storia fantastica; durante il lavoro di ricerca sono stati ritrovati tra i resti un candelabro di bronzo con incisioni celtiche, all’interno della chiesa si può ammirare una croce stile “templari”, tanti misteri e tante ricchezze architettoniche che meritano di essere ammirate; anche il gioco di luci all’interno della stessa possono raccontare la predisposizione dei monaci Benedettini ad una cultura matematica/atronomica; sembra che le ore della preghiera fossero scandite da un rituale legato alla posizioni e quindi al susseguirsi dei fasci di luce provenienti dalle feritoie.
Tra le letture che possono aiutare a comprendere meglio, mi sento di consigliare un libro intitolato San Pietro delle Immagini Mistero o realtà, scritto da Domenico Piana. In conclusione questa bellezza architettonica che è stata sottoposta a vari restauri nel rispetto della sua natura, racconta perfettamente la storia medioevale della Sardegna; per programmare una visita ed immergersi nel passato la cooperativa Simbranos vi aiuterà a percorrere la favolosa storia di questa opera immersa nel verde, per qualsiasi informazione è possibile collegarsi al link www.simbranos.it oppure contattando il numero 3486522226.
Barbara Sersale
Articolo realizzato con la gentile collaborazione del Sig. Gianfranco Pinneddu (membro della cooperativa Simbranos)