Sono note le vicende del Concilio di Basilea, che autoconvocatosi nel 1431 con il dichiarato proposito di annullare l’autorità accentratrice del Papa, raccoglie grandi consensi sia politici che religiosi. Inutilmente Eugenio IV fuggito da Roma dove i Colonna gli avevano reso la vita e il governo impossibili, lo invalida , lo annulla e lo riconvoca a Bologna, ma gli auto convocati di Basilea tengono duro, forti anche dell’appoggio politico sia imperiale che regio (francese, inglese,aragonese,savoiardo,milanese) sostenendo che la decisione del Papa è arbitraria e prevaricatrice.
Il Condulmer è però di buona tempra: resiste e contrattacca e nel 1427 forte per l’accordo raggiunto con l’Imperatore di Bisanzio Giovanni VIII Paleologo, soglie il concilio di Basilea -pena l’interdetto- e riconvoca un Concilio Generale, questa volta a Ferrara. Anche se a Basilea sono in molti a considerare la fede al disopra di ogni opportunismo politico, e sebbene scettici sulla volontà del papato, abbandonano via via Basilea e giungono a Ferrara. Ovviamente il vecchissimo Branda (87 anni), ma mai domo è della partita ed è il primo a lasciare Ferrara per Firenze quando il Concilio si trasferisce sulle rive dell’Arno in quanto a Ferrara è scoppiata la peste. Finalmente il 6 luglio 1439 Eugenio IV riceve solenne giuramento di fedeltà: per gli scismatici dall’Arcivescovo di Nicea Bessarinone- in greco- e dal Cardinale Cesarini per la chiesa cattolica- in latino-.
Il “Grande Vecchio” è soddisfatto in pubblico, ma in privato sta preparando un nuovo raid: tornare a Basilea per eleggere un nuovo antipapa, un Savoia, (1440-1449) Amedeo VIII suocero di Filippo Maria Visconti. Questa volta però, forse per la prima volta, Masolino non accompagna il Branda. si sente stanco, si sente morire….e tant’è vero che anche la data della sua morte è molto discussa. Il Vasari lo fa morire in più date, alcuni biografi Baldinucci,Innamorati ne anticipano la fine al 1415, altri Schmarsow, Toesca posticipano l’evento al 1447, altri, i più, danno il 1440 come data certa.
Questo lavoro intende ricollegarsi ad altri, certamente più validi, Corsetti, Mariottini, Grifoni, Cesarini…, ma diversamente da quelli che hanno cercato Masolino nella sua arte, nella topografia e nella toponimia, qui lo si è cercato nel suo tempo, cercando di dimostrare quanto grama e pericolosa fosse la vita in quelle terre di scorribande e conquiste, quanto sia difficile la ricerca di documenti che non sono mai esistiti o se ci furono, bruciati nei roghi più volte applicati a questo o quel castello. Quanto sia stato grande il desiderio, potendolo fare, di recarsi altrove, sia per sicurezza personale che per studio e per lavoro. Quanto delle tradizioni e del carattere delle proprie origini vi sia in Masolino e come le peregrinazioni non siano affatto casuali. Come sia stato “massacrato” dal Vasari e da quelli che acriticamente hanno tratto da lui. Quanto siano evanescenti e non probanti le ragioni dei Valdarnesi per annoverare Masolino tra i loro conterranei anche come talent-scout di Masaccio. Come per Masolino siano stati determinanti se non esclusivi i rapporti con li Cardinal Branda Castiglioni.
CRONOLOGIA: 1383 Nasce a Panicale -PG- in quel tempo inserita geograficamente in Valdichiana, da Ser Cristofaro Fini, funzionario o esattore sotto i governi di Urbano VI, Bonifacio IX e Biordo Michelotti. 1398: Assassinio di Biordo Michelotti e passaggio di Perugia sotto il dominio diretto dei Visconti. 1402: Morte di Gian Galeazzo Visconti, Masolino conterraneo e condiscepolo di Gentile da Fabriano e dei fratelli Lorenzo e Jacopo da San Severino è costretto a lasciare gli studi pittorici. 1404: Durante la reggenza di Caterina Visconti, Perugia riacquista la sua autonomia, la famiglia Fini lascia la patria per Milano. 1404-1418: Masolino per perfeziona il suo stile gotico internazionale con Michelino da Besozzo e Antonino da Ferrara; tra gli estimatori più entusiasti il Cardinale Branda Castiglioni. 1419: Inizia la sua collaborazione col Branda ed inizia a dipingere a Castiglione. 1420: Tavola di Monaco -Brenson- 1422: Firenze, nella bottega di Gherardo Stagnina. 1423: Lavora in bottega propria, Madonna di Brema, si iscrive alla corporazione dei Medici e Speziali di Firenze. 1424: Lunetta di Empoli. Lavorando al Carmine di Firenze incontra Masaccio. 1425: Interrompe la sua opera alla Cappella Brancacci -ultimata poi dal Masaccio- per seguire il Cardinale Branda, prima a Roma, aprile, poi in Ungheria. 1427: Rientro dall’Ungheria, dipinge in Santa Maria Maggiore con Masaccio e in San Clemente. 1431: Periodo Umbro, Perigia, Panicale,Todi. 1432-1436: Esegue i capolavori di Castiglione Olona. 1437-1439: Al seguito del Cardinale Branda per i Concili di Basilea,Ferrara e Firenze. 1440: Muore a Firenze. (fine)
A. Simonetto