Alla viglia della XLII edizione del Palio dei Castelli 2017 ci piacerebbe ricordare quello che l’allora primo presidente della locale Pro Loco Conte Lodovico Castiglioni scriveva sul numero unico di presentazione della manifestazione nel 1972 in occasione della prima edizione.
“Il segreto di una Pro Loco è quello di trovare l’anima del proprio paese per offrirla ai suoi abitanti affinchè loro stessi possano nutrirsene. E’ di comunione che si sta parlando anche se in termini profani.
Che cos’è il successo di una Pro Loco, se non l’attimo in cui il paese vive di se stesso per sé e per gli altri. Ci siamo riuniti in comitato armati del desiderio (il desiderio è spinta) di voler vibrare qualche corda intorpidita dal tempo, di voler diradare qualche nebbia presentatasi davanti ai nostri occhi, di voler sperimentare ciò che sembra scontato. Non c’è nulla da inventare, ma tutto da scoprire, da spolverare, da spiegare, da interpretare e soprattutto da vivere. La nostra fatica è verde perché è giovane e perché è povera, ma piena di speranze.
Andiamo molto per gradi, per necessità e per scrupolo. Talvolta anche a tentoni per non subire pregiudizi. Abbiamo iniziato con un concerto corale in collegiata (Renata Tebani), che ha richiamato la parte culturalmente più sensibile del paese, una serata dedicata a un problema di attualità sociale ( la droga), ha interessato molti giovani e tutti coloro che del bene pubblico prendono a cuore le sorti; continuiamo ora con una manifestazione schiettamente popolare e lucida che possa rendere tutti partecipi di un giorno di festa; ma il nostro pensiero costante è sempre teso a ciò che rende Castiglione molto più di una fiorente borgata del varesotto: la sua storia, i suoi monumenti, le sue opere d’arte. Nella conservazione, la valorizzazione e, diciamolo pure, lo sfruttamento di questo inestimabile patrimonio tra il vero nostro problema. Le manifestazioni esteriori non sono che uno dei mezzi che ci potranno permettere questo ambizioso programma che sin dal momento della costituzione cerchiamo di attuare nel migliore dei modi possibili.
Ricollegandomi a quanto dicevo all’inizio: l’anima di Castiglione è nella sua storia: Essa vive perché è stata tramandata con la pietà e con l’arte: L’avvenire del paese, al di là di vicende passeggere, non può prescindere senza il presente problema di ritrovarsi domani senz’anima ed elemosinare un barlume di gioia altrui.”
A. Simonetto